Salvete! Χαίρετε!

asterixPerché un blog sul greco e sul latino? Soprattutto vivo… i più storceranno il naso chiedendosi cosa ci possa essere di vivo in due lingue “morte”, oppure si chiederanno: “A che serve parlare in latino e greco oggi?”. Molti non hanno ancora compreso come non è utile parlare in latino e greco in sé ma è utile pensare e sapere utilizzare sia il latino che il greco: del resto chi potrebbe dire di conoscere davvero italiano, inglese, francese (e saperle correttamente leggere o parlare) sapendo solo le regole grammaticali ma senza conoscerne il lessico, i modi di dire e (come succede per il latino ed il greco) essendo in grado al massimo di capire, in due ore, 12 righi di testo, dopo 5 anni di studio? Noi crediamo nessuno…

Risulterà chiaro che nessuno intende insegnare ai ragazzi a parlare Greco o Latino con l’intento di far chiedere loro il pane, in queste due lingue, nei negozi, ma perché il possesso di una lingua (qualsiasi essa sia) passa inevitabilmente dal suo utilizzo (orale o scritto), mettendo in risalto le differenze che intercorrono tra la conoscenza (propria di un utilizzo passivo) della lingua e il reale possesso della stessa. Quante volte infatti i ragazzi sono assolutamente in grado di riconoscere un costrutto e di esplicitarlo teoricamente ma non di crearlo in una frase di senso compiuto, seppur breve?

Il metodo Orberg, o metodo natura, è in qualche modo avvicinabile a quello utilizzato per l’apprendimento delle lingue moderne e si fonda sull’acquisizione di un ricco patrimonio lessicale, sullo studio delle strutture morfo-sintattiche a partire dal testo ed ancora sulla comprensione immediata di ciò che si legge, in Latino come in Greco. Questo metodo, sviluppato su testi ad hoc, si sta affermando anche e soprattutto in considerazione delle difficoltà che da anni i docenti incontrano nella didattica delle lingue classiche, avvertite dagli studenti come sempre più estranee ed ostiche. Di anno in anno si assiste a questa sorta di scollamento tra la logica dei ragazzi, il loro modo di rapportarsi alla realtà e l’apprendimento di testi che paiono appartenere ad un altro pianeta.

Non si tratta infatti solo di carenze, ormai spesso diffuse, nella preparazione linguistica di base. Si tratta anche, e forse soprattutto, di un approccio difficoltoso rispetto a testi che si rivelano incomprensibili in se stessi, talvolta perché riferiti a fatti storici e culturali che gli alunni non conoscono, talvolta, specie nelle primissime fasi del programma, perché inconsistenti e lontani le mille miglia dalla realtà odierna.

L’effetto, divenuto insostenibile, è quello di vedere gli alunni scrivere nelle loro traduzioni cose prive di senso, non capire dunque e non preoccuparsi di capire quello che traducono, quasi che lo studio delle lingue classiche non abbia una finalità, ma sia un rito cui si è costretti a partecipare senza comprenderne lo scopo.

Seguendo i testi e la metodologia Orberg-Miraglia, i ragazzi studiano più volentieri, ragionano di più e traggono anche maggior soddisfazione dal loro lavoro, che, a differenza di quanto qualcuno superficialmente ritiene, richiede impegno ed attenzione continuative oltre che elasticità ed autonomia. Gli obiettivi e le metodologie sono estremamente rigorosi e prevedono non solo di fornire una preparazione solida in termini morfo-sintattici, ma di acquisire reale dimestichezza con le lingue classiche, mettendo in condizione gli alunni di leggere e di capire mentre leggono e di formulare frasi in lingua rispondendo a domande che prevedono non solo la conoscenza delle strutture, ma anche e soprattutto la comprensione dei contenuti “in diretta”. Non sono ammessi in alcun modo un procedere approssimato rispetto agli aspetti linguistici nè la mancanza di partecipazione attiva e di lavoro domestico scrupoloso. Appare pertanto chiaro che si tratta di un metodo diverso, ma altrettanto rigoroso sul piano linguistico e semmai molto più ambizioso.

Chi siamo?

Gli autori di questo blog sono tre docenti di Latino e Greco, una di Messina, uno di Firenze ed il terzo di Palermo, con esperienze diverse ma sempre attinenti al campo della Didattica delle Lingue Classiche.

Antonella Lo Castro
Mi chiamo Antonella Lo Castro, ho 38 anni, insegno da quando ne avevo 23… dopo il concorso a cattedra del 1999. Mi sono laureata in Lettere Classiche presso l’Università degli studi di Messina, con una tesi sperimentale in Storia del Vicino Oriente Antico…infatti dico sempre ai miei alunni che conosco ben quattro lingue morte: il latino, il greco, l’accadico e il sumerico…

Ho insegnato per diversi anni in licei classici della provincia di Messina, per poi tornare nel Liceo del quale ero stata alunna tanti anni fa, il Liceo La Farina. Ho insegnato per circa 10 anni il latino e il greco con il metodo tradizionale, per lo più nel biennio e con qualche classe di ultimo anno dopo la Riforma Gelmini.  Mi occupo negli ultimi anni nella mia scuola di Didattica e Valutazione e di DSA –  BES.

Per anni ho corretto versioni in cui trovavo scritto che “il re partorisce…” “le api levigano il miele”, “i Pausani o anche nella stessa versione la mamma Pausania”…. Ogni anno sempre peggio, anche perché oramai con internet è molto più facile per i ragazzi trovare le versioni che si lasciano per casa e solo il 5% degli alunni le fa da solo.

Poi l’illuminazione attraverso la conoscenza del prof. Miraglia e dei suoi allievi dell’Accademia.

Grazie al mio collega Lorenzo Sciajno, con il quale ho cominciato questa avventura, ho scoperto un modo diverso di insegnare il latino e il greco, sicuramente più faticoso per noi docenti ma cento volte più divertente e con risultati che ogni giorno mi sorprendono e mi danno la voglia di continuare, nonostante tutto e tutti.

L’anno scorso sono stata per due settimane di luglio alla scuola estiva dell’Accademia, frequentando i corsi che ogni anni vengono fatti. Quest’anno ritornerò per una settimana. Nessuno mi ha “costretto” a frequentarli nessuno mi ha pagato i corsi, ma posso sicuramente dire che è stata l’esperienza più bella che io abbia mai fatto in tutti questi anni di insegnamento. Consiglio a tutti, colleghi e non, a chi è favorevole al Metodo e a chi non lo è, di andare anche solo una settimana all’Accademia, si renderà conto che il latino e il greco sono ancora vivi!

Giampiero Marchi
Dottore in Storia con una tesi dal titolo “Prove di sovranità popolare. I processi a Milziade. Il processo a Temistocle”, sono nato a Firenze nel 1981. Ho deciso, a causa dei tempi in cui viviamo, di intraprendere una scelta difficile ma al tempo stesso molto avvincente, quella della libera professione, organizzando ormai dal 2008 corsi privati di Latino e Greco Antico per Scuole Private e per privati cittadini: un docente, per certi aspetti, all’antica. Non nego di essere assai poco entusiasta della prospettiva di lavorare all’interno della Scuola Pubblica, dove vecchi sistemi assai duri a morire sarebbero scalzabili a fatica, anche a causa di un soffocante sistema burocratico e di una certa chiusura da parte dei colleghi.

Abbracciare il Metodo Natura, cosa che ho fatto senza esitazione e osservando attentamente i (disastrosi) risultati che, fin dai primi anni universitari, vedevo negli studenti che seguivo privatamente, è stato, per così dire, naturale. Questo mi ha portato a rivedere molte delle mie convinzioni, ma è stato assai facile, dal momento che da solo ho imparato a parlare inglese e francese, oltre che un po’ di ceco e di cinese.Il metodo natura è fatto per imparare la lingua, che, prima di tutto, serve per comunicare.

Sono così entrato in contatto con l’Accademia Vivarium Novum a Roma, e sono stato accolto come uno di famiglia dal professor Miraglia. Alcuni miei studenti entreranno nell’Accademia, nel prossimo Settembre, cosa che mi inorgoglisce e mi fa comprendere che il lavoro che sto svolgendo va nella giusta direzione.

Al momento collaboro con un Centro che si occupa di DSA a Firenze, e sto lavorando ad una edizione commentata de “Le incredibili avventure al di là di Thule” di Antonio Diogene, con testo ad usum discipulorum Methodi Orbergi.

Lorenzo Sciajno
Mi chiamo Lorenzo Sciajno, sono nato nel 1973 a Palermo, insegno latino e greco da quando ho vinto il concorso a cattedra del 1999. Mi sono laureato in Lettere Classiche all’Università degli studi di Palermo, ed ho conseguito il Dottorato di ricerca in Filologia Latina all’Università di Firenze. Mi interesso di Letteratura tardo-antica e paleocristiana; questo mi ha portato a studiare l’ebraico ed altre lingue del Vicino Oriente Antico. La passione per le lingue antiche mi ha sempre spinto a documentarmi e ad approfondire.

Ho insegnato sei anni in provincia di Agrigento, un anno a Palermo e da sette anni insegno al Liceo “G. La Farina” di Messina. Ho insegnato quasi sempre con il metodo tradizionale, lavorando per lo più nel triennio, ma ho conosciuto il metodo induttivo già nel 2001, perché lo si sperimentava nella scuola dove ho cominciato a lavorare.

Già allora ebbi modo di ascoltare le illuminanti lezioni del prof. Miraglia e di sbalordirmi dei risultati straordinari dei suoi allievi dell’Accademia.

Tre anni fa, ho proposto di introdurre il metodo “natura” nella mia scuola attuale, ritenendo che valesse la pena affrontare difficoltà e perplessità varie pur di riaffezionarmi all’insegnamento delle lingue classiche e pur di “contagiare” i miei alunni con la mia stessa passione. Ed ho avuto ragione.

10 pensieri su “Salvete! Χαίρετε!

  1. Sono appena laureata in lettere classiche e dopo essermi confrontata con le lezioni private di greco,latino e di tutte le materie letterarie e umanistiche, sento sempre più necessario un confronto sui metodi e soprattutto uno scambio di esperienze da cui imparare. Grazie per voler condividere il vostro lavoro e la vostra ricerca

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  2. Sostengo che l’ultima spiaggia per il latino sono i ragazzi stessi che, coinvolti fin dalle medie, lo apprezzano molto più di quello che pensiamo. E’ la mia esperienza ventennale.
    Per facilitare questo approccio alle BASI del latino spedisco gratis ( sia su carta che via email) un libretto di 19 paginette. Per averlo basta scrivermi a : rcnico@tin.it

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  3. Buongiorno. Sono un medico oncologo di 45 anni che per puro piacere personale sto partecipando al seminario di grevo e latino al teatro Niccolini a Firenze. Vorrei solo dire grazie a tutti i ptofessori italiani e non ,che hanno rinforzato in me l’amore e la passione per queste lingue e per aver “aperto” la mia mente dandomi tanti spunti di riflessione e nuove “meraviglie”. Grazie di cuore.Ilaria.

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  4. GRAgrazie, due giornate di passione e piacere ma troppo per classicisti puri. Io lo sono X formazione tuttavia per scelta determinata ho portato per 38 anni il latino tra i ragazzi dello scientifico. Ecco il mio messaggio: urge una improcrastinabile riflessione su finalità, obiettivi e destino del latino allo scientifico. Io vado in pensione con tante sollecitazioni e un grande timore: che per salvare il classico, si abbandoni lo scientifico con un pò di snobismo: finirebbero per morire entrambi, invece di camminare per vie diverse con lo stesso metodo, salvando e rivivificando il latino. Grazie a tutti per le energie investite.

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  5. Ho partecipato con grande gioia e soddisfazione al primo seminario internazionale sulla didattica delle lingue classiche: grazie per aver dato spazio alle problematiche che riguardano i ragazzi con dislessia e l’insegnamento del latino. Seguo da un anno un ragazzino DSA che affronta il latino al liceo di scienze umane, con tante difficoltà di vario tipo e sono venuta proprio per cercare qualche spunto e qualche risposta da dare a questi ragazzi che si affacciano alla scuola che a loro piace, senza che debbano sentirsi esclusi da questo percorso di studi.
    grazie ancora (p.s. voglio provare con il metodo natura, spero in un miglioramento)

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  6. Buongiorno, sono un’insegnante delle medie (classicista e musicologa) e apprezzo moltissimo il Vostro lavoro! Grazie! Qualche tempo fa ho tradotto dal latino un trattato inedito di Caius sui cani in Britannia e mi sono divertita come non avrei mai pensato! Latino vivo, vivissimo! Grazie!

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